L’italiano in Serbia

Per raccontarvi la mia esperienza come insegnante d’italiano LS in Serbia, parto da dove tutto è cominciato: la Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado. Da decenni in questa facoltà si formano decine di insegnanti di lingua e letteratura italiana. Anche la mia storia è cominciata lì. Mi chiamo Olgica Andric, ho 36 anni e vivo a Novi Sad, la seconda città serba. La presenza dell’italiano nelle scuola pubbliche di Novi Sad è minore rispetto a quella delle altre lingue (tedesco, francese e russo) e quindi noi insegnanti d’italiano ci dovremo battere per la nostra professione e per far fronte a una richiesta di lezioni di italiano in aumento. Gli studenti serbi si mostrano molto favorevoli allo studio della lingua italiana e i motivi sono tanti: il mito che l’italiano sia facile da imparare, l’interesse turistico e culturale e il fatto che l’italiano sta diventando una lingua sempre più richiesta nell’ambiente lavorativo. Naturalmente, l’inglese è obbligatorio e molti bambini cominciano a studiarlo già all’asilo.

Liceo linguistico di Sremski KarlovciHo avuto la fortuna di insegnare al Liceo linguistico di Sremski Karlovci, il primo e il più conosciuto in Serbia, fondato nell’Ottocento, però la maggior parte della mia vita lavorativa l’ho trascorsa nelle scuole di lingua private in cui bisogna sempre essere innovativi e motivati, dare sempre il meglio e cercare modi nuovi di proporre corsi ed essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. In quell’ambiente ho sempre avuto la libertà di usare programmi che considero i migliori e di organizzare diverse attività per la promozione della lingua italiana, sia per i bambini che per gli adolescenti e gli adulti.

Gli studenti che scelgono l’italiano come la seconda lingua straniera già dalle medie riescono a raggiungere un livello B2. Altri, invece, nel momento in cui hanno bisogno di raggiungere un determinato livello d’italiano, di solito per poter continuare gli studi in Italia o perché l’italiano gli è richiesto per lavoro, si iscrivono ai corsi d’italiano nelle scuole private o presso l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. Molto spesso, una volta raggiunto il livello B2 o C1, vogliono specializzarsi nei linguaggi settoriali e così scelgono corsi specifici o si iscrivono ai corsi preparatori per gli esami CILS, CELI e PLIDA.
Test finale- adultiDato che la maggior parte dei programmi televisivi è in lingua originale con i sottotitoli, lo studente serbo è abituato sin da piccolo a sentire la TV in lingua straniera e a studiarla a scuola. Nel processo di apprendimento dell’italiano gli studenti di madrelingua serba dimostrano alcuni “punti forti” e “punti deboli”. Il punto forte è sicuramente la fonetica italiana. Molti studenti riescono ad acquisire una pronuncia non tanto diversa da quella di un madrelingua ma per poterlo fare è necessario anche soggiornare in Italia e frequentare lì un corso d’italiano. I punti deboli riguardano le differenze tra le due lingue: il serbo non conosce il congiuntivo e gli articoli e questo per un parlante serbo è una difficoltà. A volte gli studenti incontrano alcune difficoltà nella struttura della frase e fanno errori perché cercano di trasmettere l’ordine delle parole dal serbo all’italiano (per esempio in serbo l’oggetto può essere messo all’inizio della frase e non bisogna usare il pronome diretto per farlo notare, ma si capisce dal caso usato).

Il metodo comunicativo-culturale che ultimamente viene usato da molti insegnanti è arricchito con contenuti multimediali in forma di presentazioni, fumetti, audio-visivi ed infografiche. Vivendo nell’epoca tecnologica sappiamo che ogni dispositivo mobile può diventare uno strumento didattico. Abbiamo superato tutte le distanze che avevamo prima quando l’unico contatto con l’italiano vivo era tramite la TV, la radio o il cinema, ora ci possiamo trovare in tempo reale in qualsiasi parte del mondo, sentire i parlanti di madrelingua e avere sempre in tasca dizionari ed enciclopedie. Basta avere una connessione ad Internet e voglia di imparare.

Pur avendo degli insegnanti ben preparati, gli studenti motivati e la libertà di usare strumenti didattici diversi, il futuro Sciopero degli insegnanti, foto blic.rsdella lingua italiana in Serbia dipende da diversi fattori. Il più importante sarà introdurre l’italiano nella scuola primaria e secondaria come la seconda LS e dare agli studenti e ai genitori la possibilità di scegliere quale lingua studiare o far studiare ai propri figli. Ci potrebbero dare una mano le aziende italiane presenti in Serbia, finanziando i progetti d’insegnamento dell’italiano al livello elementare e al livello professionale, così come Enti governativi ed Organizzazioni non governative. Purtroppo, le ultime misure del Governo serbo e la diminuzione degli stipendi nel settore pubblico hanno provocato tante tensioni nel settore dell’istruzione. Ma la nostra missione continua, perché essere insegnanti non è solo una professione, è una passione che dura per sempre.