L’interesse per la lingua italiana in Turchia

La Turchia e l’Italia hanno sempre avuto rapporti diplomatici, politici e commerciali e la presenza di italiani a Istanbul risale a quando questa città si chiamava, prima Bisanzio e poi Costantinopoli. Anche Izmir, l’antica Smirne, è un’ altra città che nella storia ha sempre avuto rapporti commerciali con gli italiani, di cui fa parte anche la minoranza levantina italiana. Gli italo-levantini sono i membri di un’antica comunità d’origine italiana radicata da secoli – ci riferiamo alle repubbliche marinare di Venezia e Genova – nell’attuale Turchia, principalmente a Istanbul e Izmir. (1)
Ritornando ai nostri giorni, la richiesta sempre maggiore di corsi di lingua italiana è sicuramente da implicarsi al fatto che la Turchia e l’Italia hanno molti scambi commerciali e quindi la conoscenza della lingua italiana potrebbe essere per molti quel “quid” che permette di trovare un lavoro nella logistica e nell’industria. Si pensi alla Ferrero che nel 2013 ha aperto un grande stabilimento a Manisa, città non lontana da Izmir, dove si producono la Nutella e altri prodotti dello stesso marchio. Molti degli ingegneri e dei tecnici che vi lavorano stanno imparando l’italiano, così come già avveniva nella fabbrica della Fiat a Bursa, dove si producono alcuni modelli come la Fiat Doblò. Inoltre il “Made in Italy”, inteso come moda, design, cucina e vini, riscuote sempre molto successo, soprattutto in grandi città come Istanbul, Izmir ed Ankara e nelle città turistiche lungo le coste del Mediterraneo. La scorsa settimana si è tenuto a Istanbul il primo incontro di coordinamento degli italiani in Turchia in cui sono emersi interessanti argomenti su cui lavorare, tra questi anche la promozione della cultura e della lingua italiana. (2)
Istanbul, essendo da sempre la capitale culturale della Turchia, ha ben due licei italiani: il Liceo Scientifico Statale IMI e il Liceo Scientifico Parificato Galileo Galilei che, insieme alla Scuola dell’infanzia e primaria Marco Polo, seguono i programmi didattici del Ministero della Pubblica Istruzione Italiana. Sempre a Istanbul, negli ultimi anni, sono nate delle scuole primarie e secondarie con programmi scolastici turchi in cui però l’insegnamento della lingua italiana ha un ruolo molto importante con il fine di preparare gli alunni alla conoscenza dell’ italiano come prima lingua straniera. Questo fiorire di scuole primarie e secondarie private è dovuto anche al fatto che da poco il sistema scolastico in Turchia è stato riformato. I risultati di questa riforma non sono stati graditi da una buona parte della nuova borghesia e del ceto medio emergenti in Turchia che ha preferito iscrivere i propri figli nelle scuole private che, sí, seguono i programmi scolastici turchi, ma riservano maggiore spazio alla conoscenza delle lingue straniere e all’approfondimento delle materie scientifiche.
Questo trend si è diffuso anche a Izmir e Ankara. A Izmir, come dicevo sopra, c’è una grande presenza di levantini-italiani e per questa ragione esiste già una scuola elementare italiana gestita dalle suore. Negli ultimi 5 anni anche altre scuole primarie a Izmir hanno deciso di seguire la capitale culturale e cosí anche i bambini di Izmir possono apprendere l’italiano come prima lingua straniera.
L’offerta dei corsi di italiano si è notevolmente ampliata anche nelle università e nelle scuole di lingue, tanto che in città più decentrate dell’Anatolia, alcune università hanno cominciato ad offrire anche corsi di italiano come L2 o L3.
Io lavoro in una giovane università privata a Izmir. L’università di Economia di Izmir, sin dalla sua fondazione, ha fatto dell’insegnamento delle lingue straniere il suo fiore all’occhiello, infatti è la sola in tutta la Turchia in cui è obbligatorio lo studio di una seconda lingua straniera dopo quella inglese, quest’ultima lingua veicolo in classe per tutte le materie. Il dipartimento delle seconde lingue straniere, all’interno della scuola di lingue, offre la possibilità di studiare l’italiano, il francese, lo spagnolo, il giapponese, il russo, il cinese e il tedesco. Bisogna precisare però che la scuola di lingue non nasce come facoltà di linguistica, quindi non ci si specializza in nessuna di queste lingue, ma ogni studente che intraprende un percorso universitario dovrà scegliere di fare per 4 anni una delle lingue sopra elencate e, se si sarà impegnato, la sua conoscenza della lingua, alla fine del percorso, sarà pari al livello B1 del QCER. I nostri studenti sono abituati all’apprendimento delle lingue straniere ma ciò non toglie che per molti di essi il percorso è assai difficile, perché il turco e l’italiano sono molto lontani linguisticamente. La struttura morfosintattica delle due lingue è molto dissimile e questo spesso causa, soprattutto nella produzione orale e scritta, notevoli problemi. Per questa ragione non sempre si può usare in classe solo la lingua che si sta insegnando ma si deve mediare usando la loro lingua madre o l’inglese. Quest’ultima, usata come lingua ponte, spesso aiuta più dell’uso del turco in classe, perché di certo italiano e inglese sono più vicini. Per quanto riguarda invece un aspetto più prettamente glottodidattico, in moltissime realtà in Turchia, l’insegnamento delle lingue straniere è ancora basato sul metodo grammaticale traduttivo, ma, fortunatamente, nell’ultimo decennio, l’adozione di manuali più nuovi ha introdotto metodi e approcci più comunicativi.
Si studia italianistica invece all’università di Ankara e a quella di Istanbul, in quest’ultima la Sezione Italiana del Dipartimento di Lingue e Lettarature Straniere, insieme al Centro di Cultura Italiano di Istanbul, hanno organizzato per le giornate del 19 e 20 marzo 2015 un convegno internazionale di italianistica dal titolo: “Proposte per il nostro millennio: La letteratura italiana tra postmodernismo e globalizzazione”. Lo scopo principale del convegno è la promozione dello sviluppo della lingua e cultura italiana in Turchia, favorendo il dialogo tra i docenti e gli studiosi di questa disciplina. (3)
E allora, speriamo di vederci tutti lì a marzo.
Note:
(1) http://www.festivaletteraturadiviaggio.it/altrove/geografie/levante-e-levantini.htm
(2) (http://nuovolevantino.it/italiani-in-turchia-resoconto/
(3) http://canadiansocietyforitalianstudies.camp7.org/News-from-our-Members/3126655