La terza parte del riassunto di Adriana Calise, Antonietta Vinciguerra e Ilaria Bada del 1º Incontro pratico per insegnanti di italiano LS ha per titolo “Cinema e pubblicità” e presenta la conferenza della Prof.ssa Antonella Benucci dell’Università per Stranieri di Siena e il workshop della Prof.ssa Montse Cañada Pujols dell’EOI Drassanes di Barcellona. Questo contributo è opera di Antonietta Vinciguerra e Adriana Calise (cinema e linguaggio pubblicitario rispettivamente).
“Lingua e cultura italiana a stranieri attraverso il cinema” della Prof.ssa Antonella Benucci
L’incontro in plenaria con la professoressa Antonella Benucci, dell’Università per Stranieri di Siena, ha illustrato ampiamente le variegate potenzialità nell’insegnamento della lingua italiana attraverso il Cinema. Infatti, oltre a diffondere uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy, questo si presta all’approfondimento della lingua, in situazioni comunicative molto vicine a quelle del parlato autentico. Le finalità dell’uso del testo filmico in classe sono molteplici:
- comunicative
- interculturali
- linguistiche
- pragmatiche
- CLIL
- di aggiornamento
Secondo quanto illustrato durante il seminario, bisogna puntare l’attenzione sulla contestualizzazione del materiale filmico, in primo luogo preparando accuratamente gli studenti alla ricezione, per creare una sorta di “aspettativa” che li ponga in una posizione attiva, producendo ipotesi da verificare o dando compiti specifici in una fase previa alla visione del film. Come tradurre tutto questo in prassi didattica? Ad esempio facendo lavorare la classe sulle biografie degli attori, sulle locandine, sui luoghi del film oppure su interviste. Stesso discorso vale anche per le attività di fissazione posteriori alla visione, con esercizi che riguardino soprattutto la produzione, come la creazione di trailer del film, dibattiti sulla pellicola e quant’altro. Una posizione di rilievo ricopre anche la scelta del testo da impiegare: va da sé che la scelta debba ricadere su uno spezzone che non urti la sensibilità degli studenti, ma non dobbiamo sottovalutare anche l’utilità di scene che mostrino le varietà linguistiche del nostro Paese, sia diastratiche, sia diatopiche e diacroniche. Durante l’incontro la professoressa Benucci ha provveduto, attraverso una carrellata rapida quanto esaustiva, a ripercorrere la storia del Cinema italiano in chiave glottodidattica, suggerendo numerose attività a partire dalle caratteristiche della produzione italiana fin dagli albori della settima arte.
“Analisi del linguaggio pubblicitario” di Montse Cañada Pujols
La prima domanda che ci siamo posti in questo workshop è stata la seguente: Perché usare la pubblicità in classe? Le ragioni sono varie ed evidenti: è un materiale autentico, facilmente reperibile, con contenuti culturali (a volte impliciti) e aspetti linguistici la cui comprensione non sempre è immediata, presentando in questo modo una sfida per i nostri studenti. Con questa premessa, Montse ci ha messo alla “prova” con la campagna pubblicitaria di una catena di supermercati italiani, che presentava frutta e ortaggi sotto forma di personaggi famosi, giocando con l’assonanza tra il nome del protagonista e quello del prodotto. Vedi http://www.esselunga.it/default.aspx?idPage=487&esseiaOtp=none Oltre ai materiali cartacei, si possono usare video, come il famoso Carosello, padre della pubblicità italiana, che ha reso famosi Calimero, Cimabue e Carmensita tra tanti. Vedi https://www.youtube.com/watch?v=iVhv7TxUYDQ Dal punto di vista didattico, possiamo utilizzare questo materiale per vari scopi: in primis, far dedurre ai nostri studenti quale prodotto viene pubblicizzato, poi disambiguare impliciti culturali o interpretare doppi sensi e giochi di parole. E, perché no, fargli creare il loro annuncio!